Ho scoperto il biolago nel 2005 in Germania, poiché avevo una compagna che l’aveva e quando avevo provato a farci il bagno mi era piaciuta molto la sensazione che avevo avuto.
Quando ho iniziato a costruire la mia casa, la scelta è stata quella di orientarmi verso una biopiscina, anche per differenziarmi dagli altri, poiché di piscine tradizionali in zona ce ne sono diverse, mentre come bio sono l’unico.
Uno degli aspetti che preferisco è la totale assenza di cloro.
Un altro aspetto importante è il fatto che seppure composto da una componente tecnica, si integra nell’ambiente circostante e quando fai il bagno sei in mezzo al verde.
Sono rimasto sorpreso dalla velocità con cui le piante si sviluppano in acqua con la bella stagione.
Il divertimento principale, quando facciamo pranzi con gli amici, è mettere due porte da calcetto agli estremi della vasca di balneazione, poi entriamo e giochiamo divertendoci un sacco.
La mia, essendo una biopiscina, è meno introdotta nella natura rispetto a come potrebbe essere, però questo ha questo vantaggio di permettere il gioco.
Lo consiglierei a tutti quelli che hanno il tempo di tenerlo, a chi possa viverlo non solo in acqua ma anche fuori, chi può vivere anche le attività di pulizia come un piacevole diversivo.
Lavorando a Milano solitamente il tempo che posso godermela non è molto, ma quest’anno l’impatto è stato notevole a causa del lockdown; staccare nella pausa pranzo e tuffarmi nella biopiscina è stato bellissimo.
L’idea di farci il bagno tre volte al giorno è una pacchia, infatti da quando l’abbiamo a casa ho quasi smesso di andare al lago con mia moglie.
L’impatto è stato positivo e di relax, senza dimenticare che grazie a quello faccio un minimo di movimento fisico che altrimenti non farei.
In famiglia lo viviamo tutti, anche i miei genitori e mia figlia che possono passarci il pomeriggio.
Ho questa biopiscina dal 2009, abbiamo dovuto affrontare il problema delle rane, ma se dovessi tornare indietro lo rifarei.
Diciamo che c’è anche un vezzo mio da proprietario, per potermi distinguere dalla massa che possiede una piscina tradizionale, in zona credo di essere l’unico che possiede una bio.
La sensazione fisica è una sensazione piacevole, neutra, pulita, incontaminata. Io veramente non sopporto il cloro, devo sempre avere gli occhialini anche per pochi minuti.
Il bagno che preferisco è fatto a mezzogiorno quando c’è il sole a picco, i colori sono i migliori, c’è un riflesso del verde del fondo spettacolare.
In estate è bello fare il bagno di sera alle 20/21 dopo che ho dovuto sopportare due ore di caldo torrido in treno, è un’esperienza rigenerante.
C’è una diffidenza iniziale degli ospiti che non sono abituati ad entrare in un impianto del genere, ma poi lo gradiscono, probabilmente perché sono abituati al telo azzurro delle piscine.
Dopo averlo provato però apprezzano moltissimo il fatto di poter restare in acqua senza fastidi agli occhi, i bambini si divertono tantissimo.
Ho scoperto il biolago nel 2005 in Germania, poiché avevo una compagna che l’aveva e quando avevo provato a farci il bagno mi era piaciuta molto la sensazione che avevo avuto.
Quando ho iniziato a costruire la mia casa, la scelta è stata quella di orientarmi verso una biopiscina, anche per differenziarmi dagli altri, poiché di piscine tradizionali in zona ce ne sono diverse, mentre come bio sono l’unico.
Uno degli aspetti che preferisco è la totale assenza di cloro.
Un altro aspetto importante è il fatto che seppure composto da una componente tecnica, si integra nell’ambiente circostante e quando fai il bagno sei in mezzo al verde.
Sono rimasto sorpreso dalla velocità con cui le piante si sviluppano in acqua con la bella stagione.
Il divertimento principale, quando facciamo pranzi con gli amici, è mettere due porte da calcetto agli estremi della vasca di balneazione, poi entriamo e giochiamo divertendoci un sacco.
La mia, essendo una biopiscina, è meno introdotta nella natura rispetto a come potrebbe essere, però questo ha questo vantaggio di permettere il gioco.
Lo consiglierei a tutti quelli che hanno il tempo di tenerlo, a chi possa viverlo non solo in acqua ma anche fuori, chi può vivere anche le attività di pulizia come un piacevole diversivo.
Lavorando a Milano solitamente il tempo che posso godermela non è molto, ma quest’anno l’impatto è stato notevole a causa del lockdown; staccare nella pausa pranzo e tuffarmi nella biopiscina è stato bellissimo.
L’idea di farci il bagno tre volte al giorno è una pacchia, infatti da quando l’abbiamo a casa ho quasi smesso di andare al lago con mia moglie.
L’impatto è stato positivo e di relax, senza dimenticare che grazie a quello faccio un minimo di movimento fisico che altrimenti non farei.
In famiglia lo viviamo tutti, anche i miei genitori e mia figlia che possono passarci il pomeriggio.
Ho questa biopiscina dal 2009, abbiamo dovuto affrontare il problema delle rane, ma se dovessi tornare indietro lo rifarei.
Diciamo che c’è anche un vezzo mio da proprietario, per potermi distinguere dalla massa che possiede una piscina tradizionale, in zona credo di essere l’unico che possiede una bio.
La sensazione fisica è una sensazione piacevole, neutra, pulita, incontaminata. Io veramente non sopporto il cloro, devo sempre avere gli occhialini anche per pochi minuti.
Il bagno che preferisco è fatto a mezzogiorno quando c’è il sole a picco, i colori sono i migliori, c’è un riflesso del verde del fondo spettacolare.
In estate è bello fare il bagno di sera alle 20/21 dopo che ho dovuto sopportare due ore di caldo torrido in treno, è un’esperienza rigenerante.
C’è una diffidenza iniziale degli ospiti che non sono abituati ad entrare in un impianto del genere, ma poi lo gradiscono, probabilmente perché sono abituati al telo azzurro delle piscine.
Dopo averlo provato però apprezzano moltissimo il fatto di poter restare in acqua senza fastidi agli occhi, i bambini si divertono tantissimo.